Lunedì, 17 Marzo 2014
Big Jump è finito. E’ stato davvero un grande salto al di là del risultato finale. Un salto al di là della mia insicurezza, ci ho creduto, poi ho smesso, poi ci ho creduto ancora. Uno sopra la paura, di quelle brutte, che mi faceva andare a dormire con l’ansia, e svegliarmi con la stessa angoscia. Uno dentro il coraggio, perché malgrado sia un periodo nero, storto, zoppo, sono rimasta fino alla fine. Niente meriti, niente premi, d’altronde il merito non è solo mio, piuttosto di chi mi è rimasto accanto, di chi ha continuato a ripetermi che forse ce l’avrei fatta, di chi ha impiegato un secondo nel regalarmi un voto, ma che insieme a quello degli altri ha fatto la differenza. Forse sono la più giovane tra i primi dieci qualificati, forse anche la meno esperta, ma quando ho sentito che forse Rizzoli mi avrebbe pubblicata sono saltata dalla sedia e mi sono iscritta senza indugi. Il mio, un romanzo non proprio dentro una categoria specifica, ha traballato tra i grandi che fanno della scrittura un loro punto fisso da molti molti anni. Io ho iniziato da quando ho sei, sette anni, e al momento è l’unica certezza che ho. A metà gara volevo smettere perché quelli che mi stavano sopra erano prepotenti quanto ‘’fasulli’’. Mi sono beccata insulti pesanti di chi voleva solo demolire il nemico, riconoscendo in me forse un valido ‘’finalista’’. Non che fosse perfetto il mio lavoro, ma che sia proprio da gettare al pattume non credo. Sono stata anche quinta lungo questi trenta giorni, e l’orgoglio che ho provato nel ricoprire quella posizione era spropositato. Poi sono scesa man mano, fino a ieri arrivando settima, ottava, e in un colpo di coda quando stremata ho deciso di mettermi a letto sono diventata nona. Il nove non è un numero che amo particolarmente, ma se solo dieci passano tra tutti quelli che ci hanno provato è di per sé un grandissimo traguardo. Tra smanettoni compulsivi, gente che bara, collezionista di amici face book, e scrittori già conosciuti almeno un po’ più di me, ci sono anche io tra i dieci finalisti. Non diciamo solo verità scottanti, tra i dieci ci sono anche persone con cui ho condiviso il saliscendi in classifica, le ansie, i cambi di programma, ma soprattutto le rivolte (chi vuol capire, capisca). A loro, validi avversari anche nella prossima fase, grandi scrittori, persone vere. Voglio crederci, perché credere nel mio sogno è il primo passo. Ringrazio prima di tutto i miei assidui lettori di 20lines che hanno dato un grosso contributo, poi gli amici di sempre, quelli che senza di loro non si vive, mia madre che mi ha sopportato, i conoscenti che si sono presi la briga di leggermi, e magari anche gli amici degli amici, per cui colgo l’occasione di presentarmi, io sono la Kuntz, e un grazie va a tutti voi. Scritto da <$Miriana> alle 16:39 Grazie per i Link - commenti
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