Martedì, 22 Aprile 2014
Addio non esiste Amore, è come tornar dal Paradiso senza esser morti prima, è credersi immortali quando si è bevuto dalla coppa nera. Addio che non si dice, che non ascolta, che non si da pace. E' una parola vuota che ha il suono di un applauso sordo, è millantare stelle quando è ancora giorno, è essere crudeli contro la tua pelle calda, è affondare lame acerbe sulla scapola baciata. Addio che non esiste, che non si tiene a galla perchè non si è mai staccato da quella matassa di niente che scioccamente chiamavo destino.
Scritto da <$Miriana> alle 16:12
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Domenica, 20 Aprile 2014
Non sarò mai una porta, perchè non riesco ad aprire, non sarò mai un cuore, perchè battere fa male, non sarò mai adulta, perchè bambina ci son nata, non sarò mai una scusa, la verità te l'ho donata. Non sarò mai tempesta, perchè sono un paradiso sottoterra, non sarò mai dell'acqua, perchè sono fuoco eterno, non sarò mai parola, perchè taccio quando è sera.
Scritto da <$Miriana> alle 17:20
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Giovedì, 10 Aprile 2014
Sei stata sull’orlo di svanire, forse qualche volta sei svanita sul serio, in mezzo alla gente, al traffico, in posta, al supermercato, a scuola, al parco. Sei sparita perché eri tu a volerlo, e forse anche la gente. La gente vuole persone pratiche, quelle finte, quelle che ridono e annuiscono, quelle che a casa va sempre tutto bene, quelle dal portafoglio pieno, la testa vuota, quelle del sabato sera ‘’ci sballiamo’’, quelle che se non fumi non sei fi*a. La gente vuole solo altra gente, non delle emozioni coi piedi. Tu sei un’ emozione troppo grande, a volte brutta, insipida, forte, violenta, logorroica, sei un’ emozione che fa paura, che spaventa, che incuriosisce ma poi allontana, che lascia domande, che da poche risposte, che tace, che grida, che si dissolve in un pianto o in una risata. Sei stata ferita, e lo hanno fatto proprio quelle persone a cui hai dato il cuore, la vita, i pensieri, le speranze. Quelle stesse persone che poi ti hanno fo**uto. Ma tu hai fo**uto loro? Questa è la domanda. A volte ti barrichi dietro un innocenza, altre sei colpevole e lo ammetti anche a te stessa. Ma chiedi scusa, e lentamente mentre le ferite sembrano sparire cerchi di perdonare gli errori più brutti, le pugnalate più profonde, le feste a cui sei mancata, perdoni le bugie piccole o grandi, le risate che ti sei persa. Perdoni tutto, anche quelle persone, ma non te stessa. Non ti perdoni perché in fin dei conti la colpa è sempre tua. Colpevole di aver detto di si, di averci provato, di aver tentato una fuga su un filo sottile, ed essere caduta. Se ti sei fatta male, è colpa di quel filo? O tua che hai camminato troppo veloce? Serve prudenza, tu ne hai? Io no. Hai pregato più volte Dio, se un dio esiste di farti sparire, poi hai capito di essere egoista, anche un po’ ingrata. Allora hai pregato di farti stare meglio, e di arrivare ad uno stato di calma che ti permetterà di sopravvivere. Hai sperato di svegliarti già vecchia, di aver risolto tutti i tuoi problemi, ma quelli erano sempre lì, e più la metà di essi li avevi creati con le tue mani, con le tue scelte, le tue litigate. Il bello di avere venti anni è avere il tempo di disfare le cose. Valigie, sogni, litigate. Metti tutto fuori dalla valigia vecchia, e ne riempi una nuova. Parti con persone diverse, o forse una di quelle vecchie, la persona di sempre. La persona con cui hai risolto ogni problema, la persona con cui hai lottato, vi siete fatti male fino a soffrire, piangere, gridare. La persona che ancora è lì nella tua vita. Vale la pena di distruggere ogni cosa per rabbia? Per amor proprio? Pensaci, sii in pace col mondo, fa che i tuoi problemi diventino la soluzione, non temere che tutto sia finito, non avere paura di percorrere quel filo sottilissimo, cadrai forse, ma avrai provato l’ebbrezza del volo, e se ti farai male avrai fatto esperienza. Anche il dolore ti aiuterà a crescere. Se avessimo una vita fatta solo di risate probabilmente ci annoierebbe, pensando che l’allegria non sia un antidoto anti depressivo, ma solo una routine ciclica. Piangi se ti va, ma il giorno dopo ridi, perché sono già volate venti quattro ore, potrebbero volerne delle altre, e dopo? Cosa te ne fai di un tempo con le ali? Non puoi cavalcarlo, andrà perso, e volerà lontano lontano, dove non potrai raggiungerlo. Sei riuscita ad essere chiara con te stessa e le persone che ami, per una volta hai smesso di sentirti in colpa, sai che tutto è al suo posto, e che se dovesse ritornare tutto come prima allora sarà destino sofferente o felice, ma avrai vissuto in una calma muta almeno nel mezzo degli eventi. So che vuoi la tranquillità, la cerchi in tutti i modi, hai già provato nei cassetti della tua camera, ma neanche lì tra le cartacce l’hai trovata, allora hai deciso che la tranquillità deve partire da te. Non c’è alcuna persona che può fare di te una persona tranquilla o felice se prima non hai intenzione di essere tranquilla o felice. Le cose partono da dentro, da te, e tu devi solo lasciarle fluire, come il mare che lascia via le sue onde e gli permette di andare, perché tanto torneranno indietro. So che hai pianto, che sei stata così male da non respirare, da provare a soffocarti col cuscino, e poi di aver capito che è una ca**ata, che non può finire tutta lì la tua esistenza. Il cuscino profumato non annega, cerca di respingerti, e così è riuscito a non farti secca. O forse sei stata tu che l’hai allontanato? La vita è bella, non complicarla. Vivi di emozioni positive, circondati di persone sorridenti. Per l’amore c’è tempo, attendi, e se non dovesse arrivare ci sono altri tipi di amore, quelli verso e da una madre, di un padre, di fratelli, amici. L’amore è ovunque, non solo in un bacio sulla bocca. Salta dal tuo trampolino e costruisciti una vita, una vita tua, dove gli altri sono delle spezie aggiuntive. Non fare mai di nessuno il tuo Dio, perché se dovesse venire a mancare allora non avrai più un cielo da pregare. Il cielo esiste per tutti, ed è unico, immenso, uguale in ogni posto. Vivitelo, e viaggia se puoi. Quando ti sarai liberata di tutto allora potrai dire di aver vissuto realmente. Sta solo a te toglierti le scarpe e sentire l’oceano bussare.
Scritto da <$Miriana> alle 14:49
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